VALLE PO - (prov. Cuneo) - Piemonte - Italia

Rifugio Giacoletti - Monviso

ARRAMPICARE
nel MONVISO

Itinerari Sportivi
Punta Udine 3.022 m

segnalati dalla
Guida Alpina Andrea Sorbino :
Rifugio "Vitale Giacoletti"

Aggiornamento: maggio 2010

ARRAMPICARE NEL MONVISO : Una scelta di itinerari stile Plaisir sulle pareti dei satelliti del MonViso; arrampicate classiche dell'alpinismo anni 50, itinerari inediti e nuove realizzazioni riproposte in chiave moderna per chi non può rinunciare ad arrampicare nei grandi ambienti di Montagna !



Itinerari Sportivi:

MonViso 3.841 m

  • - Cresta Berhault

    Punta Udine - 3022 m

  • - Alice 120-80
  • - Tempi Moderni
  • - Diedro Raffi–Rattazzini
  • - Cresta Est
  • - Pilastro orientale della Punta Udine
  • - Risiko
  • - The last “Bavorak” for Ernesto Bano
  • - Visto per il Perù
  • - Turbo
  • - Settore monotiri e palestra di arrampicata
  • - Claudio Bocco
  • - Traversata Gagliardone

    Punta Venezia - 3095 m

  • - Via dei Torrioni
  • - Dimensione Quarto
  • - Cresta Perotti
  • - Coulour Bianco e Cresta Nord-Ovest
  • - Skywalker

    Punta Roma - 3070 m

  • - Traversata Gagliardone
  • - Cresta del Colonnello
  • - Trois Rivières e Ti’ Punch

    Punta delle Traversette + 3026 m

  • - Chiaro di Luna e Mai dire Block

    Monte Granero - 3171 m

  • - Io per Te !
  • - Via Michelin-Masoero
  • mappa Giro del Viso

  • - Premessa
  • - Sicurezza
  • - Istruzioni per l’uso
  • - Materiale consigliato
  • - Avvicinamento e rientro
  • Punta Udine 3.022 m

    Alice 120-80
    Questa via festeggia il ritorno di Alice al Giacoletti e all’arrampicata dopo il delicatissimo intervento subito nell’autunno 2008 che la riporta a vivere e a sorridere in mezzo a noi.
    120-80 sono la pressione massima e minima che doveva avere e che regolarmente misuravamo per essere certi che la ripresa fosse completa. La sua prima ripetizione della via conferma il miracolo di questa guarigione .. !
    Itinerario bellissimo e simbolico, soprattutto per ciò che rappresenta, vuole essere un invito a vivere il presente: come direbbe Guy “la felicità è quì, adesso ..!”

    Autori Etienne e Guillaume Vallot, Giùgiù Roberti e Andrea Sorbino, nell’estate 2009

  • Difficoltà D+ 5c max, 5b obbl.
  • Sviluppo 320 m.
  • Tempo di salita 3-4 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate.
  • Discesa
  • Dalla sosta 4 è possibile scendere in doppia lungo l’itinerario di salita.
  • Dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio.

    Descrizione Dal Giacoletti seguire il sentiero per il Coulour del Porco fino alla base della parete Nord-Est; l’attacco della via è ben visibile dal sentiero, 5 metri a destra di Tempi Moderni, 10 minuti.
    Targhetta alla base della via.

  • L1 25m. Raggiungere la terrazza alla base della fessura strapiombante di Tempi Moderni e prendere a destra superando prima un ripido diedrino, poi una serie di lisce placconate. 4b, 3c, 4a
  • L2 45m. Continuare direttamente sul muro compatto, 5a e la successiva placca, 4b poi superare il difficile tettino 5c (5a/A0) che conduce ad un’ultima placca, 3a
  • L3 35m. Bellissima lunghezza su muro tecnico a réglettes. 5a, 5b, 4c
  • L4 45m. Ancora una bella placca quarzitica contornata da meravigliosi cuscinetti di “sassifraga”e interrotta a metà da un piccolo tettino. 3a, 3b
  • L5 50m. Una breve placca poi un ripido muro per raggiungere la base di un diedro verticale; superarlo con movimenti atletici per raggiungere la sosta (delicato, sassi instabili). 4a, 4c, 3a
  • L6 45m. Proseguire lungo la placca abbattuta e raggiungere il bel tetto inciso obliquamente da una fessura, superarlo in dulfer e continuare prima su placca e poi lungo un diedro più sostenuto fino alla comoda sosta sulla cengia. 3a, 4b, 3c, 4a
  • L7 25m. Dalla cengia superare direttamente il muretto ben appigliato poi attraversare a destra su placche poco inclinate verso uno spigolo aperto, continuare ancora a destra sulla parete ora articolata e più ripida. 3a, 4a
  • L8 45m. Qualche metro a sinistra per superare il bombè compatto e poi direttamente sul bel muro a réglettes per raggiungere un settore abbattuto, qualche placca e una vaga cresta per raggiungere l’ultima sosta in comune con Tempi Moderni. 4b, 3c, 2a
  • Scesi all’intaglio si incrocia la via normale e in pochi minuti si raggiunge la vetta.

    In caso di maltempo, dalla sosta 6 è possibile raggiungere direttamente il Colle del Coulour del Porco percorrendo tutta la cengia che attraversa la parete (placchette in posto); una breve calata di 15 metri (sosta con anelli) permette di raggiungere la conca detritica e risalire sulla cresta a pochi minuti dal colle.



    Tempi Moderni
    La via supera le belle placche inclinate della parete Nord sfruttando i settori di roccia compatta compresi fra le varie fessure percorse dai vecchi itinerari. Una via significativa che unisce carattere e stile, quelli inconfondibili del suo autore. Assolutamente da non perdere !!

    Autori Fiorenzo Michelin con Beppe e Wanda Canepa il 10 agosto 1995

  • Difficoltà TD- 5c+ max, 5c obbl.
  • Sviluppo 300 m.
  • Tempo di salita 3-4 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).
  • Discesa Dalla sosta 6 è possibile scendere in doppia lungo l’itinerario di salita.
  • Dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio.

    Descrizione Dal Giacoletti seguire il sentiero per il Coulour del Porco fino alla base della parete Nord-Est; l’attacco della via è ben visibile dal sentiero, 10 minuti.
    Nome scritto alla base della via.

  • L1 30m. Superare la fessura leggermente strapiombante ma ben appigliata (passo chiave atletico, 6m) e salire la rampa inclinata. 5c+, 4c oppure 5c, A0
  • L2 30m. Spostarsi a destra per superare un tratto verticale poi seguire lo sperone di roccia compatta e un’ultima placca delicata. 5c, 5b
  • L3 25m. Risalire la placca inclinata verso una fessura-camino, alzarsi qualche metro nella spaccatura poi spostarsi sulla grande placca con piccoli ma buoni appigli. Superare un corto bombé seguito da una placca delicata. 4c, 5c
  • L4 25m. Bella placca chiara quarzitica. 4b, 5b
  • Lunghezza corta ma è meglio non saltare la sosta.
  • L5 30m. Continuare in placca. 5a
  • L6 40m. Salire in placca poi superare un piccolo strapiombo verso destra e il pilastrino fino ad una terrazza. Superare il muro ripido e compatto e continuare fino alla sosta. 4c, 5c
  • L7 30m. Facile placca per arrivare nell’intaglio alla base di un marcato pilastro (sosta 7 via Diedro Raffi). Continuare sul pilastro inizialmente verticale e poi più inclinato. 3b, 5c, 4c
  • L8 55m. Seguire la cresta fino al suo termine. 3b, 3a
  • Scesi all’intaglio si incrocia la via normale e in pochi minuti si raggiunge la vetta.

    In caso di maltempo, raggiunta la sosta 7 del Diedro Raffi è possibile raggiungere direttamente il Colle del Coulour del Porco percorrendo tutta la cengia che attraversa la parete (placchette in posto); una breve calata di 15 metri (sosta con anelli) permette di raggiungere la conca detritica e risalire sulla cresta a pochi minuti dal colle.


    Diedro Raffi-Rattazzini
    Il magnifico diedro che solca la parete Est della Punta Udine è stato negli anni dell’Alpinismo Classico uno degli itinerari di arrampicata più ambiti e prestigiosi del MonViso; l’ambiente aereo, l’arrampicata atletica e l’ottima attrezzatura ne fanno oggi una delle vie più gettonate.

    Autori Francesco Raffi e Paolo Rattazzini il 5 luglio 1964

  • Difficoltà TD 6a+ max, 5c obbl.
  • Sviluppo 250 m.
  • Tempo di salita 3-4 ore
  • Attrezzatura Completamente rinnovata nel 2006 e 2007 con Fix 10 mm, piastrine e soste omologate.
  • Discesa Dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio.

    Descrizione Dal Giacoletti seguire il sentiero per il Coulour del Porco fino alla base dello spigolo Nord-Est, piegare a sinistra raggiungendo la base del diedro per una rampa ripida, 20 minuti.

  • L1 30m. Superare la parete verticale e un breve strapiombo (corto boulder azzerabile). 5c, 6a+ oppure 5c, A1
  • L2 30m. Ritornare nel diedro principale con un’aerea traversata, superato lo spigolo si prosegue sullo splendido muro. 5c
  • L3 25m. Breve strapiombo poi bellissima arrampicata su placca verticale. 5c
  • L4 20m. Un breve traverso in placca e poi verticalmente per arrivare ad un comodo terrazzo al termine del diedro. 5c
  • La 3° e 4° lunghezza si possono unire per raggiungere direttamente il terrazzo della sosta 4 dal quale si può scendere in doppia.
  • L5 30m. Continuare lungo la cresta. 4a, 3c
  • L6 40m. Seguire la cresta superando brevi tratti verticali. 4b, 3c
  • L7 30m. Raggiungere l’affilata crestina e l’intaglio in comune con Tempi Moderni. 2c, 3b
  • L’8° e la 9° lunghezza sono in comune con Tempi Moderni.
  • L8 25m. Superare il ripido pilastro e continuare sulla placconata. 5c, 4c
  • L9 55m. Seguire la cresta fino al suo termine. 3b, 3a
  • Scesi all’intaglio si incrocia la via normale e in pochi minuti si raggiunge la vetta.

    In caso di maltempo, dalla sosta 7 è possibile raggiungere direttamente il Colle del Coulour del Porco percorrendo tutta la cengia che attraversa la parete (placchette in posto); una breve calata di 15 metri (sosta con anelli) permette di raggiungere la conca detritica e risalire sulla cresta a pochi minuti dal colle.
    Dalla sosta 4 (terrazzo al termine del diedro) è possibile scendere con 2 doppie da 50 metri alla base della via. La sosta della seconda doppia è indipendente dalla via di salita ed è ben visibile lungo la parete del diedro.


    Cresta Est
    La Cresta Est è una grande classica stile “Montagna”.
    12 lunghezze di corda aeree, omogenee e logiche su difficoltà moderate.
    Vista formidabile sulla parete Nord del MonViso e sull’immensa pianura del Po con il Cervino e il Monte Rosa all’orizzonte.
    Adatta a tutti, alpinisti navigati ed arrampicatori che si cimentano con le loro prime vie in montagna, assolutamente da non perdere !!

    Autori Felice Burdino, Dino Genero, Ettore Serafino il 21 settembre 1952

  • Difficoltà AD+ 4c max, 4b obbl.
  • Sviluppo 400 m.
  • Tempo di salita 3-4 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).
  • Discesa Dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio, fino alla sosta 5 è possibile scendere in doppia.

    Descrizione Dal Giacoletti salire il sentiero che porta alla base del canale–camino a sinistra dello sperone, 10 minuti.
    Nome scritto alla base della via.

  • L1 30m. Superare il canale-camino e raggiungere la comoda sosta sotto ad un tetto fessurato. 3b, 4b
  • L2 20m. Pochi metri a destra e poi verticalmente fino alla base di una placca fessurata. 3c, 3a
  • L3 40m. Salire la placca fessurata e poi traversare fino a raggiungere un intaglio esattamente sul filo di cresta. 4c, 4b
  • L4 25m. Superare l’ostico e stretto camino, attenzione allo zaino. 4c, 4b
  • L5 30m. Seguendo placche poco inclinate e facili gradoni, raggiungere il terrazzino erboso sulla cresta. 3b
  • L6 30m. Seguire il filo di cresta caratterizzato da gendarmi affilati. 3a
  • L7 30m. Continuare sulla cresta superando a sinistra un breve risalto fino alla base di uno sperone verticale. 3a
  • L8 50m. Percorrere il canalino erboso fino al suo termine e raggiungere la Traversata degli Angeli, aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente tutta la parete est della Udine, utilizzata anche come via di fuga dalla cresta.
  • L9 35m. Lasciare a sinistra la Traversata degli Angeli e continuare a destra sul pilastrino fratturato e la compatta placconata per ritornare nuovamente sul filo di cresta. 3b, 4a
  • L10 40m. Seguire l'elegante e panoramica cresta e raggiungere un comodo punto di sosta, bellissima lunghezza. 4b, 4c
  • L11 40m. Continuare sulla cresta fino alla base di un modesto torrione. 2b, 3b
  • L12 30m. Superare il torrione e raggiungere la cresta sommitale a pochi metri dalla croce. 3c, 4a

    Traversata degli Angeli
    Pascolo prediletto di stambecchi e marmotte, questo giardino pensile taglia orizzontalmente tutta la parete Est della Udine.
    Dalla Cresta Est percorrendo tutta l’aerea cengia si arriva alla Breccia degli Angeli, marcato intaglio sulla cresta spartiacque alla base del muro rosso della Udine. Dalla breccia, seguendo l’itinerario della “Cresta Berhault”, si possono raggiungere la Punta Roma (4 ore, 5a max) e la Punta Udine (40’, 4a max), oppure, in caso di maltempo, si può scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles sul versante francese e risalire al Colle del Coulour del Porco per poi rientrare in rifugio, 1 ora.


    Pilastro orientale della Punta Udine
    2.900 m

    Esattamente a sinistra della Cresta Est l’enorme pilastro domina con i suoi 100 metri di parete la panoramica terrazza del rifugio. Sullo sperone verticale, a dir poco dolomitico, sono stati realizzati tre itinerari lungo le linee più eleganti.
    Questi itinerari, realizzati nell’estate del 1993 da Andrea Sorbino e Pier Giorgio Manavella, si possono scendere in doppia, con calate da 25-50 metri, oppure, continuando per una quindicina di metri (3a) si può raggiungere la sosta 5 della Cresta Est. Da questo punto, continuando lungo il medesimo itinerario oppure seguendo le ultime quattro lunghezze di “Visto per il Perù” dalla Traversata degli Angeli, si raggiunge la Punta Udine.
    Gli attacchi delle vie sono a circa 10 minuti dal rifugio. Per raggiungerle si costeggia alla base la parete orientale della Punta Udine e prima di arrivare al settore dei monotiri si risale per un breve tratto il canale erboso.
    Targhette alla base delle vie.

    Lo Spigolo

  • Difficoltà TD 6b+ max, 6a obbl.
  • Sviluppo 90 m.
  • Tempo di salita un’ora circa
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).

    Descrizione L1 30m. Salire il muro verticale e il successivo piccolo tetto, continuare sul muro ben appigliato. 6a

  • L2 25m. Aggirare lo strapiombo rossastro a destra e portarsi alla base dello spigolo sulla comoda cengia. 5c
  • L3 20m. Superare il muro tecnico su taglienti réglettes. 6b+
  • L4 25m. Continuare sullo spigolo in massima esposizione. 6b

    Sgùra le peile

  • Difficoltà TD+ 7a max, 6a+ obbl.
  • Sviluppo 90 m.
  • Tempo di salita un’ora circa
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).

    Descrizione

  • L1 30m. Salire il muro verticale e il successivo piccolo tetto, continuare sul muro ben appigliato. 6a (lunghezza in comune con Lo Spigolo).
  • L2 25m. Superare direttamente lo strapiombo rossastro e sostare alla base del muro verticale. 7c ? (da liberare) oppure 6a e A1
  • L3 20m. Salire il muro verticale a destra della via dello Spigolo. 6c
  • L4 25m. Continuare sul muro verticale e superare il bombé leggermente strapiombante. 7a

    La Fessura

  • Difficoltà TD 6a+ max, 6a obbl.
  • Sviluppo 90 m.
  • Tempo di salita un’ora circa
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).

    Descrizione

  • L1 30m. Dalla base del diedro salire la parete per raggiungere un comodo terrazzino. 5c
  • L2 25m. Superare la fessura in opposizione e poi le placche successive. 5c, 4a
  • L3 20m. Attraversare il canale erboso e continuare sul pilastrino verticale. 5c
  • L4 25m. Salire il ripido muro e la successiva fessura a tratti leggermente strapiombante. 6a+

    Risiko
    A sinistra del pilastro verticale che incombe sul rifugio, la parete Est della Punta Udine è incisa in tutta la sua altezza da una marcata spaccatura che dà origine alle caratteristiche conformazioni dei diedri. Una linea evidente e logica che ben si è prestata ad essere vinta dalla forte cordata che ne ha realizzato la prima salita e a diventare ora una salita classica alla Udine.
    Abbinata alle ultime 4 lunghezze della via “Visto per il Perù”, attrezzate nel 2008, rappresenta un itinerario estremamente vario ed omogeneo con difficoltà massime di 6a distribuite su ben 15 lunghezze di corda.

  • Autori Massimo Piras, Mauro Castellengo e Stefania Ruberi,
  • il 20 settembre 1998.
  • Difficoltà TD- 6a max, 5c obbl.
  • Sviluppo 400 m
  • Tempo di salita 4-5 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2008).
  • Discesa Dalla vetta seguire gli ometti fino al colle del coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio, dalla sosta 6 è possibile scendere in doppia (50 m) lungo l’itinerario di salita.

    Descrizione L’inizio della via, individuabile dal nome scritto alla base, si trova a pochi minuti dal rifugio lungo il sentiero che conduce al settore dei monotiri.

  • L1 25m. Salire il muro verticale a réglettes e raggiungere il primo punto di sosta sulla terrazza erbosa. 5c
  • L2 20m. Spostarsi a destra e superare la parete per raggiungere la base di un piccolo strapiombo. 5b
  • L3 25m. Aggirare lo strapiombo e raggiungere la base del marcato diedro. 5b
  • L4 25m. Superare direttamente lo splendido diedro-camino con movimenti atletici e sostare sull’aereo ballatoio. 6a
  • L5 25m. Continuare sulla bella placca grigia fino alla sosta nell’angolo del diedro. 5b, 4c
  • L6 25m. Un breve passaggio in opposizione per superare un grosso blocco incastrato e poi continuare a destra lungo placche e risalti. 4b
  • L7 25m. Qualche ripido scalino e placche via via meno ripide verso un comodo punto di sosta. 4a
  • L8 25m. Raggiungere a destra l’evidente gendarme e la sosta in comune con la Cresta Est. 3a
  • L9 30m. Continuare sull’itinerario della Cresta Est superando a sinistra un breve risalto fino alla base di uno sperone verticale. 3a
  • L10 50m. Percorrere il canalino erboso fino al suo termine e raggiungere la Traversata degli Angeli, aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente tutta la parete est della Udine, utilizzata anche come via di fuga dalla cresta.
  • L11 20m. Lasciare a destra l’itinerario della Cresta Est e traversare a sinistra su tracce di sentiero per raggiungere la sosta di Visto per il Perù.
  • L12 45m. Proseguire ora su Visto per il Perù lungo la magnifica lunghezza che supera con magistrale intuizione il muro granitico di roccia compatta sfruttandone al meglio i punti deboli. 6a, 5c
  • L13 30m. Continuare su brevi risalti e ripide placconate per raggiungere una zona abbattuta di rocce rotte. 4c, 4a
  • L14 40m. Superare la asperità della cresta lungo brevi ma divertenti passaggi sovente atletici. 5b, 4a
  • L15 15m. Raggiungere la vetta a pochi metri dalla croce traversando a destra per superarne le ultime difficoltà. 4b, 3a
    Dalla sosta 10 è possibile continuare lungo l’itinerario della Cresta Est oppure, in caso di maltempo, percorrere tutta la Traversata degli Angeli e raggiungere la Breccia degli Angeli, marcato intaglio sulla cresta spartiacque alla base del bel muro rosso della Udine. Dalla breccia scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles e risalire al Colle del Coulour del Porco per rientrare in rifugio (1 ora).

    The last "Bavorak" for Ernesto Bano
    E’ l'itinerario più atletico per raggiungere la Punta Udine. Ambiente severo e suggestivo. Spettacolare il 3° tiro nel marcato diedro superato per la prima volta a vista con scarponi rigidi da Didier Angelo, guida alpina di Annecy.
    La via è dedicata alla Guida Alpina Ernesto Bano che intrattenne spesso gli ospiti del rifugio con racconti avventurosi legati alle Sue montagne sorseggiando Bavorak, pregiato aperitivo Slovacco.
    L’abbinamento con la parte alta di Visto per il Perù, come viene proposto in questa relazione, ne fa una salita di gran classe. Assolutamente da non perdere !

    Autori Giancarlo Baret e Andrea Sorbino nel luglio 1998

  • Difficoltà TD 6b+ max, 6a obbl.
  • Sviluppo 390 m
  • Tempo di salita 3-4 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2008).
  • Discesa Dalla sosta 5 è possibile scendere in doppia lungo la via (soste con anelli), oppure dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio.

    Descrizione L’inizio della via, individuabile dal nome scritto alla base, si trova a pochi minuti dal rifugio lungo il sentiero che conduce al settore dei monotiri.

  • L1 40m. Attaccare sulla verticale dell'evidente diedro un pilastro che ben presto diventa strapiombante, atletico. 6a+
  • L2 30m. Superare due salti leggermente strapiombanti e le compatte placche del diedro. 5c, 6a
  • L3 35m. Si entra nel diedro con un passaggio atletico e faticoso, poi si affronta un muro tecnico; continuare nell’impressionante ed espostissimo diedro fino ad un comodo terrazzo. 6a, 6b+, 5c
  • L4 25m. Un corto strapiombo per raggiungere un sistema di placche compatte ben appigliate. 5c, 4b
  • L5 45m. Continuare l'arrampicata sulle placche inclinate. 4a
  • L6 15m. Spostarsi a destra e raggiungere la sosta in comune con la Cresta Est. 2b
  • L7 50m. Percorrere il canalino erboso fino al suo termine e raggiungere la Traversata degli Angeli e la sosta ancora in comune con la Cresta Est.
  • L8 20m. Lasciare a destra l’itinerario della Cresta Est e traversare a sinistra su tracce di sentiero per raggiungere la sosta di Visto per il Perù.
  • L9 45m. Proseguire ora su Visto per il Perù lungo la magnifica lunghezza che supera con magistrale intuizione il muro granitico di roccia compatta sfruttandone al meglio i punti deboli. 6a, 5c
  • L10 30m. Continuare su brevi risalti e ripide placconate per raggiungere una zona abbattuta di rocce rotte. 4c, 4a
  • L11 40m. Superare la asperità della cresta lungo brevi ma divertenti passaggi sovente atletici. 5b, 4a
  • L12 15m. Raggiungere la vetta a pochi metri dalla croce traversando a destra per superarne le ultime difficoltà. 4b, 3a

    Dalla sosta 7 è possibile continuare lungo l’itinerario della Cresta Est oppure, in caso di maltempo, percorrere tutta la Traversata degli Angeli e raggiungere la Breccia degli Angeli, marcato intaglio sulla cresta spartiacque alla base del bel muro rosso della Udine. Dalla breccia scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles e risalire al Colle del Coulour del Porco per rientrare in rifugio (1 ora).


    Visto per il Perù
    E’ la prima via che supera integralmente la grande e complessa parete Est della punta Udine alta 300 metri. Aperta dal basso con magistrale intuito e senso dell’itinerario da Paola Brezzo e Massimo Piras, questo via è un vero capolavoro per quanto riguarda stile e arrampicata. Raramente ripetuta in questi dieci anni per la scarsità degli ancoraggi in loco, la precarietà di quelli esistenti nonchè la difficoltà a reperire l’itinerario, Visto per il Perù è stata completamente riattrezzata nel corso dell’estate 2009. Con questa nuova veste si avvia a divenire una delle vie classiche più belle del MonViso.

    Autori Massimo Piras e Paola Brezzo, il 18 luglio 1998.

  • Difficoltà TD- 6a max, 5c obbl.
  • Sviluppo 380 m
  • Tempo di salita 4-5 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).
  • Discesa Dalla vetta seguire gli ometti fino al colle del coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio, dalla sosta 4 è possibile scendere in doppia lungo l’itinerario di salita.

    Descrizione L’attacco della via si trova a pochi minuti dal rifugio lungo il sentiero che conduce al settore dei monotiri in un caratteristico diedro bianco.
    Targhetta alla base della via.

  • L1 30m. Salire il bel diedro bianco con arrampicata atletica e il successivo muro a réglettes poi ancora un corto diedro per raggiungere il primo punto di sosta. 5a, 5c
  • L2 30m. Superare una bella sequenza di muri e diedri con divertente arrampicata. 5c
  • L3 35m. Direttamente sullo strapiombino con movimento tecnico poi a destra su muro ben appigliato verso un diedro marcato. 6a, 5c
  • L4 25m. Superare direttamente lo splendido muro a réglettes e il successivo corto strapiombo ben appigliato, sosta sull’aereo ballatoio. 5b, 5a
  • L5 20m. Traversare orizzontalmente verso destra per una decina di metri la placca compatta e poi superare direttamente un bel muro con movimenti in aderenza. 4a, 5a, 5c
  • L6 35m. Questa bella lunghezza supera direttamente lo spigolo sfruttando un sistema di fessure per raggiungere un comodo terrazzo alla base di uno sperone verticale. 5b, 5a
  • L7 35m. Una bella placca compatta e un diedro camino per aggirare il torrione sul lato destro poi direttamente sulla ripida rampa e superato un camino umido e muffoso (grotta del nanetto) si arriva ad una comoda sosta. 5a, 4c
  • L8 45m. Attraversare qualche metro a destra e raggiungere un sistema di cenge erbose che prima verso destra poi progressivamente a sinistra vanno ad incrociare il sentierino della Traversata degli Angeli, l’aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente tutta la parete Est della Udine; alla base del muro compatto la comoda sosta. 4a, 2a
  • L9 45m. Magnifica lunghezza che supera con magistrale intuizione il muro granitico di roccia compatta sfruttandone al meglio i punti deboli. 6a, 5c
  • L10 30m. Continuare su brevi risalti e ripide placconate per raggiungere una zona abbattuta di rocce rotte. 4c, 4a
  • L11 40m. Superare la asperità della cresta lungo brevi ma divertenti passaggi sovente atletici. 5b, 4a
  • L12 15m. Raggiungere la vetta a pochi metri dalla croce traversando a destra per superarne le ultime difficoltà. 4b, 3a

    Varianti

  • Dalla sosta 4, a sinistra il collegamento con la via Turbo (vedi relazione).
  • Dalla sosta 6, a sinistra si raggiunge direttamente la Traversata degli Angeli. 70 metri, 2a
  • Dalla sosta 7 si può raggiungere la sosta 8 della Cresta Est (25 metri, 4a, 2a) e proseguire in vetta lungo questo itinerario.

    In caso di maltempo, dalla sosta 8 è possibile percorrere tutta la Traversata degli Angeli e raggiungere la Breccia degli Angeli, marcato intaglio sulla cresta spartiacque alla base del bel muro rosso della Udine. Dalla breccia scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles e risalire al Colle del Coulour del Porco per rientrare in rifugio (1 ora).


    Turbo
    Aperta nell’estate 1999 per ricordare l’amico e compagno di cordata da poco scomparso, Marco Cresta detto “Turbo”, la via supera la parete Est della Udine seguendone i tratti più verticali e impegnativi.
    Vista la scarsità di ripetizioni, nell’estate 2009 si è deciso di richiodarla rinnovando così l’omaggio al comune amico. L’attuale itinerario riattrezzato si collega nelle prime quattro lunghezze a Visto per il Perù, per poi proseguire nella linea originale con muri verticali e strapiombanti fino in vetta. Con un ulteriore intervento di chiodatura, previsto per il 2010, la totalità della via verrà ripristinata. Per chi fosse interessato i primi due tiri già richiodati sono descritti nella sezione monotiri e palestra di arrampicata.

    Autori Massimo Piras e Paola Brezzo, estate 1999.

  • Difficoltà TD 6a+ max, 5c obbl.
  • Sviluppo 320 m
  • Tempo di salita 4-5 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm, piastrine e soste omologate (estate 2009).
  • Discesa Dalla vetta seguire gli ometti fino al colle del coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio, dalla sosta 4 è possibile scendere in doppia lungo l’itinerario di salita.

    Descrizione L’attacco della via si trova a pochi minuti dal rifugio lungo il sentiero che conduce al settore dei monotiri, le prime quattro lunghezze sono in comune con la via Visto per il Perù (targhetta alla base della via).

  • L1 30m. Salire il bel diedro bianco di Visto per il Perù con arrampicata atletica e il successivo muro a réglettes poi ancora un corto diedro per raggiungere il primo punto di sosta. 5a, 5c
  • L2 30m. Superare una bella sequenza di muri e diedri con divertente arrampicata. 5c
  • L3 35m. Direttamente sullo strapiombino con movimento tecnico poi a destra su muro ben appigliato verso un diedro marcato. 6a, 5c
  • L4 25m. Superare direttamente lo splendido muro a réglettes e il successivo corto strapiombo ben appigliato, sosta sull’aereo ballatoio. 5b, 5a
  • L5: 20m. Lasciare Visto per il Perù che continua a destra per seguire prima la rampa e poi un diedro facile in diagonale verso sinistra.4b
  • L6: 30m. Muro tecnico leggermente strapiombante, a seguire placca facile fino in sosta. 6a+, 5b.
  • L7: 60m. Salire sulla massima pendenza il versante roccioso che porta alla Traversata degli Angeli. Qualche tratto con rocce instabili. 2b
  • L8: 35m. In diagonale verso sinistra poi superare direttamente il bel muro strapiombante di roccia rossastra. 5b, 6a+
  • L9: 20m. Breve muretto, poi terreno facile fino in sosta. 5a
  • L10: 30m. Facile placca, quindi muro verticale non troppo difficile ma sostenuto fino in vetta. 5b

    In caso di maltempo, dalla sosta 7 è possibile percorrere tutta la Traversata degli Angeli e raggiungere la Breccia degli Angeli, marcato intaglio sulla cresta spartiacque alla base del bel muro rosso della Udine. Dalla breccia scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles e risalire al Colle del Coulour del Porco per rientrare in rifugio (1 ora).


    Settore monotiri e palestra di arrampicata 2.740 m
    A pochi metri dal rifugio, su di una fascia rocciosa particolarmente compatta e aderente, alla base dell’imponente parete Est della Udine, sono stati attrezzati una decina di monotiri, ideali come palestra di arrampicata.
    La parete, esposta ad oriente ed illuminata dal sole al mattino, si presta ottimamente come terreno di prova per le manovre di corda e l’iniziazione all’arrampicata da primi di cordata.
    Perfetto per una mezza giornata divertente ed istruttiva e come preparazione agli itinerari più lunghi del giorno dopo.

    Autori Paola Brezzo, Massimo Piras, Stefania Ruberi, Mauro Castellengo, Alessio Celebrano, Giùgiù Roberti, Andrea Sorbino.

  • Attrezzatura Completamente rinnovata nel 2006 con Fix 10 mm, piastrine e soste omologate, nome scritto alla base.
  • Altezza 25-30 metri.

  • Genepy a Gogò
    Serie di diedrini e passaggio tecnico prima della sosta, 5c
  • Turbo
    L1: Diedro, placca e passo tecnico, 6a
    L2: Pilastro e muro strapiombante, 6b+ (6a, A0)
  • Bye-Bye Reby
    Arrampicata atletica su roccia compatta, 6a+
  • Stefy
    Movimenti tecnici, leggermente strapiombante, 6a+
  • Pretty Kate
    Passaggi intensi su piccole réglettes, 6c
  • Grazie Kaci
    Diedrino e placca, 5a
  • Thank You
    Muro compatto di resistenza, 6b
  • Visto per il Perù
    L1: Diedro bianco e muro a tacche, 5c
    L2: Muri e diedri, 5c
  • Il Cammino dei Berserker
    Strapiombo difficile e continuità fino in sosta, 7b (Massimiliano Giri, agosto 2008).
  • Tomini volanti
    Facile muro per principianti, 3a

    Punta Udine cresta Punta Roma 2.900 m
    Claudio Bocco

    L’itinerario si snoda lungo il primo degli speroni che scendono verso Est dalla cresta che congiunge la Punta Udine alla Punta Roma. La parte bassa dello sperone è caratterizzato da un’evidente spigolo interrotto da una zona strapiombante.
    Ideale per una giornata di arrampicata in abbinamento ai monotiri, la via diventa Terreno di Avventura se si prosegue per la vetta della Udine o della Roma lungo la “Traversata Gagliardone” recentemente valorizzata.
    La via è dedicata a Claudio Bocco, alpinista e autore di numerose vie, recentemente scomparso.

    Autori Fiorenzo Michelin e Beppe Canepa nell’agosto 2004

  • Difficoltà TD 6a max, 6a obbl.
  • Sviluppo 170 m.
  • Tempo di salita 2 ore
  • Attrezzatura Fix 10 mm.
  • Discesa Dalla sosta 5 si ritorna alla base con due doppie da 50 metri lungo la parete Nord-Est oppure, sempre in doppia ma meno comodamente, lungo la via di salita.

    Descrizione L’inizio della via è a circa 20 minuti dal Giacoletti. Si costeggia alla base la parete orientale della Punta Udine lungo il sentiero che porta al settore dei monotiri e si risale per un tratto il cono detritico attraversandolo in direzione delle placche.

  • L1 35m. Superare la bella placca sotto la verticale dello spigolo. 5c
  • L2 30m. Continuare sulla parete leggermente strapiombante e raggiungere il punto di sosta sulle placche sovrastanti. 6a, 5c
  • L3 35m. Salire la parete verticale fino a raggiungere lo spigolo. 6a
  • L4 35m. Superare le placche a lato dello spigolo. 5c
  • L5 35m. Continuare in placca raggiungendo il filo di cresta. 5b

    Traversata Gagliardone
    “Salita lunghissima ma molto divertente”. Così la cresta dalla Punta Roma alla Punta Udine viene definita da Giuseppe Gagliardone, “Pinela” per gli amici del CAI Monviso di Saluzzo, dopo la prima in 7 ore del 1934. Nello stesso anno, Giuseppe Gagliardone inizierà la serie delle sue brillanti “prime” nel gruppo del MonViso e non solo. Tra le altre, la Direttissima alla parete Ovest del Visolotto, la Diretta della parete Nord-Ovest del Viso di Vallanta, la prima invernale della parete Sud-Est di Punta Roma, la Direttissima al Viso per la parete Est del Torrione di St. Robert. “Il signore del difficile”, come lo definì l’amico Armando Biancardi, realizza nel 1942 con Giusto Gervasutti la prima della formidabile parete Est delle Gran Jorasses e nel ’46 sempre con Gervasutti e Carlo Arnoldi vince la cresta Est del Petit Capucin. Seguono la Fürgen sul Cervino e le vie Preuss, Dulfer e Fehrmann nel gruppo delle Lavaredo.
    Dal MonViso alle grandi pareti delle Alpi, Gagliardone anticipa così l’eccezionale traversata delle Alpi di Patrick Berhault. Sulle tracce di “Pinela”, Berhault nel 2001 percorre integralmente la cresta dal Colle delle Traversette alla vetta del Viso realizzando in solitaria la prima invernale.
    La Traversata Gagliardone, segmento della Cresta Berhault, offre un notevole panorama sui ghiacciai del Delfinato e del Monte Rosa e viste a perdifiato sulla parete Nord del Monviso.

    Avvicinamento Dal Rifugio Giacoletti (2740 m) si prende il sentiero che scende a Pian del Re passando dal Lago Superiore, giunti ad un piano (2560 m, cartelli), si abbandona il sentiero principale e si segue a destra il bivio per il Passo Giacoletti e la Punta Roma. Dopo numerose svolte si lascia a sinistra la diramazione (2800 m, cartelli) che sale al Passo Giacoletti e, traversando a destra, si continua sulla traccia di sentiero della via normale di Punta Roma. Seguendo i segnavia rossi si sale a zigzag per tracce di sentiero fra cenge erbose e roccette per arrivare alla Madonnina della vetta.

  • Dislivello in salita, 500 m
  • Tempo di percorrenza, ore 2

    Traversata Gagliardone

    Autori Giuseppe Gagliardone, G. Fissore e R. Negro il 29 luglio 1934

  • Difficoltà AD 5a max, 4a obbl.
  • Sviluppo 900 m.
  • Tempo di salita 4-5 ore
  • Attrezzatura
  • Fix 10 mm, piastrine e soste omologate.
  • Portare una serie di nuts, fettucce e longe per le calate.
  • Attrezzata nell’agosto 2009
  • Progressione
    Per procedere in sicurezza su questo tipo di terreno è necessaria una buona dimestichezza con la tecnica di progressione chiamata “a corda tesa” o “in conserva” e un buon affiatamento tra tutti i membri della cordata.
  • Discesa
    Dalla vetta seguire gli ometti fino al Colle del Coulour del Porco e il percorso della Ferrata fino al rifugio, 45 minuti.

    Descrizione Dalla Punta Roma scendere con la progressione “in conserva” verso l’ampia sella detritica alla base del versante Nord-Nord-Ovest della Punta Roma, piegando prima un po’ a destra per evitare un settore più ripido e fratturato, poi a sinistra lungo un sistema di placche e gradoni.
    Continuare a corda tesa lungo tutta la cresta formata da torrioni, gendarmi affilati, spuntoni e gradoni spigolosi mantenendo il filo frastagliato che fa da confine a pareti di oltre 300 metri. Si superano spigoli, fessure, diedri e camini, alternando alla progressione in conserva anche qualche tiro di corda da 25/30 metri e alcune calata in doppia di 30 metri al massimo.

  • I numerosi Fix con piastrine posizionati lungo l’itinerario, oltre a renderlo più sicuro ne evidenziano meglio il percorso.
  • Due Fix accoppiati indicano un punto di sosta o l’ancoraggio per una calata in doppia.
    Un ultimo tratto di cresta più facile, ma ugualmente aereo, porta alla Breccia degli Angeli. Dalla breccia portarsi alla base del muro rosso (ometti) e superarlo direttamente con due lunghezze di 30 metri (4a, 4b). Seguire ancora la cresta pianeggiante per una quarantina di metri e raggiungere la croce della Punta Udine.

    Vie di Fuga In caso di maltempo, l’unica scappatoia è quella dalla Breccia degli Angeli; raggiunto l’intaglio è possibile scendere il canale detritico verso il Lago Porcieroles sul versante francese e risalire al Colle del Coulour del Porco per poi rientrare in rifugio, 1 ora.
    E’ sconsigliata la discesa in corda doppia sugli opposti versanti della cresta per la complessa morfologia e la considerevole altezza delle pareti.

  • Materiale curato dalla Guida Alpina Andrea Sorbino - Rifugio "Vitale Giacoletti"
    Aggiornamento: maggio 2010


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