VAL MAIRA
(prov. Cuneo) - Piemonte - Italia

IMMAGINI
di
SAN MICHELE
di Prazzo


Informazioni storico-economiche : geom. Osvaldo Einaudi
Forografie : Fausto Castelli

San Michele Prazzo ha seguito storicamente tutte le vicende della valle Maira, con le dominazioni prima del Marchesato di Saluzzo e poi della Casa Savoia.
Il periodo compreso fra metà del 1800 e la prima guerra mondiale (1915/18) fu un'epoca felice e prospera per San Michele Prazzo e le sue frazioni, agli inizi del 1900 il comune di San Michele Prazzo contava circa 2.000 abitanti.
Con la prima guerra mondiale iniziò per San Michele Prazzo un primo periodo funesto causato dalla perdita di tante "giovani leve" che avrebbe poi avuto gravi ripercussioni negli anni a seguire. NeI 1928 San Michele Prazzo, fino ad allora comune, fu raggruppato amministrativamente ad Ussolo e contribuì a formare l'unico comune di Prazzo, come ancora oggi esistente.
La seconda guerra mondiale (1939/45) segnò per San Michele Prazzo l'inizio di un definitivo ed inarrestabile processo di decadimento e spopolamento, fino alla situazione attuale (residenti circa 50). San Michele Prazzo non è un unico centro abitato, ma è l'insieme di 24 borgate sparse nell'omonimo vallone:è fondamentalmente suddiviso in quattro cantoni definiti "cantouns" (in occitano), ognuno dei quali comprende un certo numero di borgate, "ruas".
I quattro "cantouns" prendono il nome di: Menaval, Trasier Mesan, Bial d'la Crozo e Ventobren; le borgate sono: Chiesa, San Vittore, Castelli, Allemandi, Falco, Cesani, Ferreri, De Costanzi, Campiglione, Pellegrino, Raina, Oggeri, Castiglione, Villa, Ponza, Bescodone, Petrini, Allinei, Rabiera, Chiotto, Bussonate Superiore, Bussonate Inferiore, Cucculo e Grangia.

Dopo aver per corso i cinque chilometri in salita che separano dalla strada statale di fondo valle, si raggiunge "Borgata Chiesa", posta alla quota di 1358 ml s.l.m.; per i Sammichelesi, Borgata Chiesa è semplicemente e comunemente indicata come "La Ruà" e ciò a dimostrazione che tra tutte le "Ruàs" Borgata Chiesa e la Rua principale, poichè da sempre è stata il fulcro di tutte le attività, sia commerciali che politiche e religiose, di San Michele Prazzo.
La strada asfaltata si addentra direttamente in una piccola piazza, dove da un lato c'è la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Michele e dall'altro lato l'ex municipio: "Chiesa e Municipio" quindi si fronteggiavano, quali contrapposizioni tra "sacro e profano", nella loro imponenza e maestosità, sull'unica piazza all'ingresso dell'abitato. Il traffico è assente, seduti su una panchina si può ammirare estasiati la facciata dipinta della Chiesa Parrocchiale con le figure religiose e la facciata dipinta dell'ex Municipio con personaggi risorgimentali, pare quasi di essere su una di quelle piazze tosca ne conosciute in tutto il mondo, e ci si rende conto di quanto era importante all' epoca "La Ruà" per gli abitanti di San Michele Prazzo; l'immaginazione può far sentire ancora l'allegro ciarlare delle perso ne che qui lavoravano, vivevano e che fino agli anni 1950/60 frequentavano i numerosissimi esercizi commerciali esistenti, fra i quali una gabella, tre o quattro osterie, quattro commestibili (di cui due dotati di forno da pane), tre calzolai, due sartorie ed un laboratorio di tessitura; in questa piccola piazza tutta la comunità di San Michele Prazzo è passata, ha gioito e pianto, ed in fondo al cuore di ognuno di noi scende un velo di tristezza pensando che quei tempi difficilmente ritorneranno.

La chiesa parrocchiale
A cura del geom. Osvaldo Einaudi

La Chiesa Parrocchiale di San Michele Prazzo, dedicata a San Michele, fu edificata per iniziativa del Parroco Don Antonio Delpiano di Celle Macra, negli anni 1834/1835, sulle rovine di quella già esistente di stile "romanico" del XIII secolo, di cui rimangono conservati l'abside e il campanile a cuspide.
Gli affreschi sulla facciata furono eseguiti nel 1864 dai pittori Francesco Agnese e Francesco Gautiero di Caraglio, e rappresentano, guardano frontalmente la facciata dellaChiesa:

  • in alto, nel triangolo delle falde del tetto, il Dio Creatore;
  • nella fascia appena inferiore la scritta "ELEGI LOCUM ISTUM MIHI IN DOMUM" pronunziata dal Dio Creatore (Ho scelto questo luogo come mia dimora)
  • nella facciata principale, a sinistra, Gesù Cristo Salvatore nell'atto di benedire;
  • nella facciata principale, centralmente sopra la porta di ingresso alla Chiesa, San Michele Arcangelo che sconfigge il Demonio;
  • nella facciata principale, a destra, Mosè con le tavole della legge;

  • nella facciata laterale sinistra, più bassa rispetto alla facciata principale, è rappresentato Sant'Antonio;
  • nella facciata laterale destra, più bassa rispetto alla facciata principale, è rappresentato San Chiaffredo. L'interno della Chiesa, completamente affrescato, è di pregevole fattura, da segnalare il fonte battesimale ed il confessionale.
  • L'ex palazzo municipale
    A cura del geom. Osvaldo Einaudi

    L'ex municipio, posto di fronte alla Chiesa Parrocchiale, fu sino al 1928 sede comunale di San Michele Prazzo e successivamente, fino agli anni 1980, adibito a Scuola Elementare ed alloggio insegnanti. In tempi più recenti ha ospitato l'ufficio Postale e l'ambulatorio medico.
    La costruzione fu iniziata nell'anno 1849 e terminata nel 1854, fatta eccezione per i lavori di decorazione della facciata principale che risalgono al 1864.
    Osservando frontalmente l'edificio possiamo ammirare:

  • in alto, a sinistra, la scritta "Libera sia Roma, l'Italia il mondo; poi la morte di riconduca a Dio! Il Municipio di S.Michele 1864" riportata sul disegno di uno stendardo;
  • in alto, proseguendo da sinistra verso destra, dopo una finestra, lo stemma dei Savoia;
  • in alto, proseguendo da sinistra verso destra, dopo una finestra, la bilancia della Giustizia;
  • in alto, all'estrema destra, una meridiana;
  • in basso, a sinistra, il busto del Conte Camillo Benso di Cavour:
  • in basso, proseguendo da sinistra verso destra, dopo una finestra, la figura di Vittorio Emanuele Il Re d'Italia;
  • in basso, proseguendo da sinistra verso destra, dopo la porta con il balcone, la figura allegorica dell'Italia;
  • in basso, all'estrema destra, il busto del generale Lamarmora;
  • in aderenza ai pilastri del piano terreno sono state installate, in tempi più recenti, una lapide a commemorazione dei sammichelesi caduti nella guerra mondiale 1915/18, una lapide a ricordo dei sammichelesi caduti in terra di Russia nella seconda guerra mondiale e una lapide in onore ai caduti sul lavoro.




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