| VALLE PO - (prov. Cuneo) - Piemonte - Italia |
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Trekking nelle Valli del Monviso GIRO DEL MONVISO in 5 tappe di escursionismo tra |
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tratto da:
MONVISO Alp Grandi Montagne n. 16, CDA &Vivalda editori, pp. 110-112.
riveduto da Andrea Sorbino - Rifugio "Vitale Giacoletti"

INTORNO AL MONVISO :
L'anello di più tappe attorno al Monviso, con i suoi modesti dislivelli e le diverse prospettive sugli affascinanti profili del "Re di Pietra", si presenta come uno dei più spettacolari trekking d'alta quota d'Europa. |

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Il GIRO di VISO in: 5 GIORNI : (quattro notti in rifugio)
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Il GIRO di VISO in: 4 GIORNI : (tre notti in rifugio)
Oppure : |
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Il GIRO di VISO in: 3 GIORNI : (due notti in rifugio)
Oppure : |
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Il GIRO di VISO in: 2 GIORNI : (una notte in rifugio)
Oppure : |
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Il GIRO di VISO in: 1 SOLO GIORNO::
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prima tappa :
| II dislivello in salita è notevole, ma si attraversano ambienti molto belli e vari: dai pini cembri del Bosco dell'Allevè si passa alle pietraie e ai laghetti dell'alto Vallone delle Giargiatte, poi si arriva ai piedi della gigantesca parete orientale del Monviso |
| Presso la chiesa di Castello (1603 m) s'imbocca una mulattiera segnalata (Gta) che sale verso nord-est e poi entra nel Vallone di Vallanta, tagliandone a mezza costa il lato destro idrografico. Giunti a quota 1900 circa, si abbandona la mulattiera per il rifugio Vallanta e si scende a destra per attraversare il torrente su una passerella. Si passa accanto alle diroccate Grange Gheit (1912 m) e si prosegue sul sentiero segnalato che s'innalza nella boscaglia con alcune svolte, lasciando a destra una diramazione per il Bosco dell'Allevè. Dopo un tratto in salita, la mulattiera taglia lungamente a mezza costa fra i pini, fino al bellissimo Pian Meyer (2126 m), un prato punteggiato di pini dove il rio divaga formando suggestivi meandri. La mulattiera risale ora il Vallone delle Giargiatte, passando per l'ampia conca del Gias Fons (2365 m) che si apre tra la Rocca Jarea e le Rocce Meano. Innalzandosi con vari tornanti fra i detriti si raggiunge la stretta rocciosa che immette nella conca superiore. Superata la strettoia si lascia a sinistra la diramazione per il bivacco Bertoglio (2760 m). Proseguendo a destra sul sentiero segnalato si superano tre specchi d'acqua, il Lago Bertin (2701m), un laghetto senza nome e il Lago Lungo (2743 m). Poi si guadagna l'ampia depressione del Passo di San Chiaffredo (2764 m) sullo spartiacque tra Varaita e Po. La mulattiera taglia quasi in piano le pendici meridionali di Punta Trento e giunge in breve al Passo Gallarino (2727 m). Qui si gira a sinistra e si scende per una pietraia, poi si prosegue verso nord, tagliando a mezza costa le pendici orientali di Punta Trento e Punta Michelis. Seguendo i segnavia si attraversa la selvaggia conca che ospita i laghi delle Sagnette (2567 m) e si arriva in vista del Lago Grande di Viso, sovrastato dalla gigantesca parete orientale del Monviso. Si lascia il lago a sinistra e in breve si arriva al rifugio Quintino Sella (2640 m) oppure, imboccata la mulattiera che scende a destra verso Oncino si raggiunge il rifugio Alpetto (2268 m) nei pressi dell’omonimo lago. |

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seconda tappa :
900 m (400 m dall’Alpetto al Sella + 500 m). | Breve traversata ai piedi del Monviso e dei suoi satelliti settentrionali, fra laghi, morene e residui di neve, in ambiente aspro ma aperto a oriente verso la pianura piemontese e con una superba vista sulla parete nord del MonViso. |
| Dal rifugio Alpetto (2268 m) o Quintino Sella (2640 m) si segue verso nord-ovest la mulattiera che, in lieve salita, conduce all'ampia depressione del Colle del Viso (2650 m) tra il Monviso e il Viso Mozzo. Si procede fra grossi massi, costeggiando il Viso Mozzo, poi si scende con varie svolte sulle pendici nord occidentali della Rocca Trunè. Il sentiero piega quindi verso ovest, tagliando alla base la morena settentrionale del Monviso, poi scende con altri tornanti verso il Lago Chiaretto (2261 m), dal caratteristico colore azzurro lattiginoso. Tagliando a mezza costa i ripidi pendii che sovrastano il lago, si arriva ad un bivio a quota 2310 circa. Si lascia a destra la mulattiera che scende al Pian del Re, e si prende a sinistra un sentiero che sale alla Colletta dei Laghi (2389 m). Dopo una breve discesa, il sentiero s'innalza diagonalmente, lasciando in basso a destra il Lago Lausetto, fino a incontrare a quota 2476 un altro sentiero proveniente dal Pian del Re. Salendo a sinistra fra erba e pietrame si raggiunge una spianata coperta di massi (2560 m circa, a sinistra diramazione per la punta Roma e il Passo del Colonnello). Proseguendo a destra sul sentiero principale si rimontano le ripide pendici meridionali delle Rocce Alte, poi si piega a sinistra e si percorre una conca detritica, fino al Colle Losas tra le Rocce Alte e Punta Udine, dove sorge il rifugio Giacoletti (2741m). Spettacolare la visione del tramonto sulla parete settentrionale del Monviso. |

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terza tappa :
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L'itinerario percorre lo storico "Sentiero del Postino", nato per collegare le vecchie caserme militari delle Traversette e del Losas. Suggestivo il passaggio dal Buco di Viso primo traforo delle Alpi datato 1478 (è indispensabile la pila per affrontare i 75 metri della galleria). Camminatori con un minimo di esperienza alpinistica potranno affrontare anche la variante del Colle del Coulour del Porco, attrezzato con corde fisse, che permette di raggiungere direttamente il versante francese dal rifugio Giacoletti (il gestore fornirà ogni informazione) |
| Dal rifugio Giacoletti (2741 m) si scende verso nord seguendo i segnavia lungo un canalone fra detriti e nevai, fino a scorgere sulla sinistra, a quota 2500 circa l'inizio del "Sentiero del Postino". Abbandonato il sentiero che scende verso Pian del Re, si percorre l'aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente il versante Est della Punta Venezia. Oltrepassata la pietraia del Colour Bianco si raggiunge il Vallone delle Traversette a quota 2550 circa, dove termina il "Sentiero del Postino" (30 minuti circa). All'incrocio della mulattiera che da Pian del Re sale verso il Colle delle Traversette, la si segue verso sinistra raggiungendo la conca detritica del Pian Mait (2700 m circa), che si attraversa piegando verso sinistra con qualche saliscendi. Quindi si affronta una salita a zig-zag sul pendio detritico e si passa nei pressi della Fonte Ordi (2787 m): poco dopo si lascia a destra la traccia per il Passo Luisas e si continua sul ripido sentiero tra gli sfasciumi, raggiungendo un altro bivio. Qui si può abbandonare il sentiero che sale al sovrastante Colle delle Traversette (2950 m), per andare a destra, raggiungendo in breve l'ingresso del Buco di Viso (2882 m). L'accesso non presenta problemi dal nostro versante, ma giunti dall'altra parte spesso si dovrà salire tra la neve e la parete (se il passaggio è ancora ingombro, bisogna tornare indietro e salire al Colle delle Traversette). Usciti sul versante francese, si effettua una lunga traversata in mezza costa sotto una parete rocciosa, poi si piega a sinistra, scendendo a svolte lungo una spalla tra roccette. Usciti in una conca di pascoli sotto i ruderi delle Bergerie du Gran Vallon, si raggiunge la confluenza del sentiero che proviene dal Col Selliere, subito dopo (2465 m) si esce sul largo sentiero che collega il Belvédère du Viso al rifugio Viso: seguendolo verso sinistra (sud) con piacevole percorso pianeggiante si arriva al rifugio (2460 m). |

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quarta tappa :
| Scavalcando il Passo di Vallanta si ritorna in Italia, e con una breve discesa in vista dell'imponente parete ovest del Viso si raggiunge il rifugio Vallanta. Per chi non ha fretta, è consigliabile la traversata in quota che porta al Passo della Losetta, da cui si sale all'omonima, panoramica cima. |
| Dal rifugio Viso si segue il sentiero che va in leggera discesa a mezza costa, in direzione sud sud-est, poi riprende a salire e va ad attraversare il torrente Guil (2450 m). Tenendosi ora in sinistra orografica, sale in breve al Lac Lestio (2510 m), posto in una bella conca dominata dalla cresta di Punta Roma. Costeggiata la sponda meridionale del lago, il sentiero ricomincia a salire puntando prima a ovest, poi dopo alcuni tornanti va in direzione sud-est, con una lunga diagonale su placche inclinate, finché raggiunge il Passo di Vallanta (2815 m). Dal colle (bello scorcio sul Viso) si scende nel Vallone di Vallanta, raggiungendo presto un bivio (cartelli): da qui si può continuare la discesa che porta al rifugio omonimo. Ma avendo tempo conviene seguire il sentiero di destra, che va a mezza costa, con qualche saliscendi, fino a immettersi sul sentiero che in salita conduce subito al Passo della Losetta (2872 m); dal colle una facile salita conduce sulla cima del Monte Losetta (3052 m), splendido belvedere sulla parete ovest del Viso. Dalla cima si ridiscende al Passo della Losetta e si percorre a ritroso l'itinerario di salita fino al bivio; qui si continua a scendere sul sentiero principale, raggiungendo un altro bivio (indicazioni su una pietra): seguendo il ramo di sinistra si torna al sentiero del Passo di Vallanta, da cui in breve si scende al rifugio Vallanta (2450 m); seguendo il ramo di destra si giunge a Pian Para (2350 m), dove transita la mulattiera principale tra il rifugio e Castello. |

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quinta tappa :
| Un'ultima discesa nel piacevole Vallone di Vallanta riconduce a Castello, dove si conclude il Giro di Viso. |
| Dal rifugio Vallanta si segue il sentiero che va verso sud, e si abbassa gradualmente su Pian Para (2350 m), dove c'è la confluenza con il sentiero del Passo di Losetta. Si continua verso sud, a svolte e in diagonale, sulla destra orografica del torrente, che si attraversa in prossimità del Gias d'Ajaut (2036 m, fontana della salute). Si rimane per breve tratto sulla sinistra orografica del torrente, e dopo la Grangia del Rio lo si riattraversa. Poco dopo si incontra il bivio (1900 m circa) per il Passo di San Chiaffredo, dove è iniziato l'anello. Ora non resta che percorrere a ritroso la mulattiera già seguita il 1° giorno, che in lieve discesa riporta a Castello (1603 m). |

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LE CARTE :
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tratto da:
MONVISO Alp Grandi Montagne n. 16, CDA &Vivalda editori, pp. 110-112.
riveduto da Andrea Sorbino - Rifugio "Vitale Giacoletti"
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