MARCHESATO DI SALUZZO

(prov. Cuneo)
Piemonte - Italia

MISTA'

Le Valli di Saluzzo:
sintesi di natura e cultura


Storia arte e fede
nelle valli dei Marchesi di Saluzzo

itinerari per pellegrini e turisti
nell'anno del Giubileo

Le Valli di Saluzzo:
sintesi di natura e cultura

Celebri paesaggi incontaminati, un comprensorio tra i più selvaggiamente belli dell'arco alpino, un Re di pietra: il Monviso.
Valli che furono altrettanti passaggi aperti di una civiltá che le collegava al Delfinato, alla Provenza, al Mediterraneo.
Sotto il governo dei Marchesi di Saluzzo, tra il Tre e il Quattrocento, queste valli espressero un alto grado di autonomia e di civiltà, che si tradusse in originali istituzioni di cui le valli conservano ancora le tracce e la fierezza.

L'identità occitana:
Nelle valli di Saluzzo si parla ancora quotidianamente la lenga d'oc (lingua d'oc) o occitan (occitano), una delle più vecchie lingue romanze (cioè derivate dal latino): una lingua che prima ancora che nascesse l'italiano letterario era conosciuta in tutta Europa grazie ai capolavori letterari composti dai trovatori, i trobadors. Ancora oggi la lingua occitana è parlata da buona parte della popolazione d'area occitana francese, dal Delfinato alla Guascogna, e in Val d'Aran nei Pirenei catalani. Quella occitana è una cultura viva nelle valli che si rintraccia nel costume, nell'arredo, nella cucina, ma anche nella produzione di poeti contemporanei, nella musica e in numerose iniziative culturali.

Autogoverno e autonomia di piccole federazioni alpine.
I Marchesi di Saluzzo godono della reputazione storica di non essere stati esosi né tirannici nei confronti dei loro sudditi. Ci sono giunti numerosi Statuti delle comunità delle valli, redatti a partire dal XIV secolo. Essi testimoniano un'amministrazione ben ordinata, che prevedeva forme di autonomia e rappresentanza degli interessi del popolo al cospetto dei governatori nominati dal Marchese. Condizioni di eccezionale indipendenza spettarono alla Comunità dell'alta Val Maira, riunita in una federazione dotata di ampia autonomia. Invece l'alta Val Varaita, la "Chastelada", fece parte fino al 1713 della "Repubblica degli Escartons" annessa al Delfinato, che comprendeva anche l'alta Val Chisone e la valle di Oulx: un vero esempio di democrazia partecipata e di alta organizzazione civile.

Tracce di un'identità antica nell'arte e nel costume.
Nell'arte medioevale queste valli rivelano apertamente un'affinità con le forme artistiche d'oltralpe: lo dimostra la forma dei portali romanico-gotici, che si ispirarono fino a una data tardissima al portale della chiesa vescovile di Embrun su cui gravitavano le comunità del brianzonese. Vi si manifesta un affiorare di tradizioni arcaiche, legate al substrato etnico comune a entrambi i versanti delle Alpi occitane. Così é per le figuraziani che si ripetono sulla pietra delle abitazioni, o sui portoni delle chiese: tra questi le celebri "têtes coupées" o "more de peira", ovvero teste mozzate, legate all'immaginario celtico, (a quanto pare per l'abitudine di conservare, sugli stipiti delle case o dei santuari, le teste mozzate dei nemici o di eroi divinizzati).

Tratto da :

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