VALLI OCCITANE - Piemonte - Italia

Merletto Occitano

"IL TOMBOLO"
merletto a fuselli
delle Valli Occitane


tratto da pieghevole pubblicato da :

Ricerca, studio, tutela, riproduzione a mano e insegnamento dell'antico merletto a fuselli delle Valli Occitane, per un reinserimento nell'arredamento e nell'abbigliamento contemporanei.

SEDE LEGALE: presso Museo Civico di Cuneo
Via Santa Maria n.1/A, 12100 CUNEO
SEDE OPERATIVA: presso Biblioteca e
Centro d'Incontro, Via Cavallo n.7, 12100 CUNEO
Tel. 0175.43838; 0171.65568; 0171.66969
0175.45558.

La storia e l'uso
L'origine del merletto a fuselli delle Valli Occitane del Piemonte e del Queyras risale alla seconda metà del sec. XVII.
Questo merletto si utilizzava per confezionare le cuffie dei costumi tradizionali femminili. Veniva pure utilizzato nei costumi maschili festivi e, talvolta, nelle tovaglie d'altare.
Attualmente il merletto è usato principalmente nell'arredamento, poiché l'uso del costume e della cuffia è divenuto sporadico.

La zona geografica
Il territorio in cui tradizionalmente veniva eseguito questo merletto era costituito da un'area principale, posta alle pendici del Monviso e comprendente i paesi di Sampeyre, Casteldelfino, Bellino e Pontechianale
In Val Varaita, Acceglio in Val Maira, Molines, Saint Véran e Ceillac in Queyras, nonché da piccole aree disgiunte in Val Roia, in Val Maira, in Val Chisone e in Val d'Oulx (Rochemolles).
Attualmente viene eseguito soprattutto a Cuneo e nelle Valli Occitane della provincia di Cuneo.

La tecnica
Questo merletto è caratterizzato dal fondo realizzato a "point de Paris" (rete a buchi esagonali). I disegni, generalmente a punto tela, ma talvolta anche a "point à la rose", a mezzo punto e ad altri punti, vengono eseguiti insieme al fondo. Sono frequentemente di ispirazione naturalistica (fiori, tralci, api, ecc.), ma non mancano quelli geometrici. Spesso sono contornati con un filo di cotone più grosso ("cordonnet").
Questo merletto, che è del tutto diverso da quelli di tradizione italiana e francese, trova corrispondenze tecniche e stilistiche in merletti del Belgio fiammingo (Turnhout).
Nella nostra tradizione l'esecuzione avveniva direttamente sul tombolo, senza disegni e senza "cartons piqués". Venivano realizzate esclusivamente strisce, larghe fino a 12 cm.
L'associazione Pouiéntes d'Oc ha ora introdotto l'uso dei disegni tecnici, che assicurano un apprendimento più rapido e un' esecuzione più precisa.
Dagli anni '20 si eseguono anche centrini rotondi e quadrati. Recentemente sono stati introdotti i centrini esagonali.
I tomboli della Val Varaita e del Queyras sono cilindrici, con le due pareti laterali in legno riccamente intagliate. I fuselli sono torniti, di diametro piuttosto grosso; un tempo ve n'erano anche di riccamente intagliati.

La "scuola" di Bellino
Negli anni 1923-25 il col. Michele Celestino Bes, che comandava il II° Regg. Alpini di Cuneo, organizzò in Val Varaita e in Val Maira alcuni corsi d'insegnamento di merletto a fuselli. Il corso di Ruà la Guièizo di Bellino permise alla valente merlettaia dondo Talino (Maria Catterina Richard, 1863-1941) di insegnare l'esecuzione dei merletti tradizionali ad una quindicina di allieve. La maestra elementare, Maddalena Tholozan, raccolse in un catalogo i merletti realizzati e se ne tentò una commercializzazione a Torino.
L'iniziativa, purtroppo, si spense verso il 1928.




L'associazione "Pouiéntes d'Oc"
Tra il 1971 ed il 1984 l'avv. Gianpiero Boschero, con la collaborazione di un'amica, apprese la tecnica di base da Teto di Piasso (Margherita Estienne, 1910-1994), la migliore allieva di dondo Talino.
Il ritrovamento presso il signor Gino Lonardelli di Stroppo, figlio della maestra Tholozan, del catalogo del corso di Bellino degli anni '20, permise di passare dai merletti più semplici a quelli più complessi.
Nel 1987, con l'aiuto del Museo Civico di Cuneo, l'avv. Boschero tenne un primo corso d'insegnamento della tecnica di questo merletto. Nel 1988, con le allieve più dotate, diede vita all'associazione Pouiéntes d'Oc (merletti occitani), con lo scopo di studiare i modelli tradizionali e d'insegnarne l'esecuzione.
L'associazione tiene corsi biennali d'insegnamento a Cuneo e nelle Valli Occitane e si occupa della raccolta fotografica dei merletti, del loro studio, della redazione dei disegni tecnici e della partecipazione a mostre e convegni.
Sul piano tecnico sono consolidati i rapporti con le merlettaie di Cogne e con le merlettaie svizzere e tedesche.
Dal 1998, in collaborazione con il Comune di Cuneo, l'associazione insegna i merletti in alcune scuole elementari di Cuneo.

MOSTRA permanente

di Tombolo
a Casteldelfino

si ringrazia Dinou 'd choia per la cortese collanotazione

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